Venerdì 4 ottobre inizieremo un percorso di Propedeutica Musicale, un’attività che credo possa riassumersi così: esperienze sonoro-musicali vissute con e attraverso il corpo, la voce e lo strumentario, sviluppate in un contesto di regole, di gioco e di motivazione.

L’obbiettivo musicale più alto è quello che un importante didatta di nome Gordon definirebbe “il pensiero musicale”, quindi la capacità di pensare e immaginare la musica, i ritmi e le melodie, anche in loro assenza.

L’obbiettivo educativo più alto è che il giocare con i suoni permetta un rinforzo dell’ascolto reciproco e della capacità relazionale ed emotive dei bambini.

La metodologia comprende 3 livelli primari: il corpo, la voce, lo strumentario.

  • Stimolare il movimento (il corpo) è importante sia dal punto di vista motivazionale che di incorporazione della musica e dei suoi parametri. Nella relazione corpo/musica i due elementi si arricchiscono a vicenda. Questo livello comporta: interpretazione mimica, percezione e gestione dello spazio, interazione con gli altri, lateralizzazione e schema corporeo.
  • Il sapere cantare (la voce) gli intervalli di una melodia e i ritmi ci rende padroni del linguaggio musicale, e trasferire questo pensiero su uno strumento diventa una semplice estensione della nostra volontà. Questo livello comporta: pattern melodici e ritmici, filastrocche, canti didattici, canzoni.
  • Gli strumenti a percussione e quelli melodici (strumentario) verranno usati da un punto di vista formale ma anche informale: il primo intende l’esecuzione di ritmi e poliritmie strutturate, il secondo l’improvvisazione musicale che sposta l’attenzione su una comunicazione non-verbale. Questo livello comporta: improvvisazione informale-relazionale, ritmiche e poliritmie.

La visione dell’insegnamento è olistica: questi tre livelli (corpo-voce-strumentario) non sono scissi ma cooperano per favorire gli obbiettivi musicali ed educativi.